Una Confederazione generale del lavoro, della tecnica e delle arti fu prevista già nel "manifesto di Verona", sorta di carta costituzionale della Repubblica sociale italiana (14 novembre 1943). Istituita con decreto legislativo del duce 20 dicembre 1943, n. 853, incontrò resistenze da parte dei rappresentanti del capitale che ne erano esclusi perdendo così qualunque rappresentanza sindacale. Un decreto del ministro dell'economia corporativa, Angelo Tarchi, del 1° marzo 1944, n. 91 recepì queste resistenze e lasciò in vita le vecchie confederazioni in attesa che si definisse lo statuto della CGLTA. Due decreti (8 settembre e 31 dicembre 1944, numeri 603 e 944) dettarono infine norme per la liquidazione delle "confederazioni fasciste degli industriali, degli agricoltori, dei commercianti e delle aziende del credito e dell'assicurazione" e la materia fu infine dettata organicamente con il decreto del duce del 18 gennaio 1945, n. 3 ("Ordinamento sindacale"). Le circolari del febbraio 1945 riportano pertanto la nuova intestazione con l'aggiunta della articolazione di settore. Notizie sui decreti citati si trovano in Archivio centrale dello Stato, Verbali del Consiglio dei ministri della Repubblica sociale italiana. Settembre 1943 - aprile 1945, edizione critica a cura di Francesca Romana Scardaccione, voll. I-II, Ministero per i beni e le attività culturali, Direzione generale per gli archivi, 2002 (Pubblicazioni degli Archivi di Stato, Fonti, XXXVIII), in particolare alle pagine 150, 399, 605, 880 e 1036.