Data di costituzione: 10 giugno 1926
Data di fallimento: 14 marzo 1928
Nel giugno del 1926, il poco più che ventenne Rodolfo Levi costituiva una società in nome collettivo con il socio Carlo Polani. Lo scopo dell'impresa erano le operazioni di banca e di borsa gestite dalla sede torinese di corso Vanzaglio n. 4. Circa un anno più tardi, entrava nella compagine sociale anche il terzo socio, il dott. Carlo Conti. Fin dai primi mesi, come riportava un articolo apparso su 'La Stampa', la banca aveva cominciato “a lavorare proficuamente e intensamente accattivandosi la fiducia e la simpatia di numerosi clienti“. L'attività si concentrava in misura maggiore alle operazioni di Borsa verso le quali Rodolfo Levi sembrava particolarmente portato. Tutto pareva andare per il meglio almeno fino al 12 marzo 1928 quando gli altri due soci presentarono denuncia contro il Levi accusato di esserci impossessato di un certo numero di titoli appartenenti alla banca per un valore vicino alle 700.000 lire. Quest'ultimo aveva prima ammesso la sua colpa e in seguito si era reso irreperibile. Il 14 marzo, la società chiedeva di essere ammessa alla procedura di concordato preventivo. Tre giorni più tardi, Levi si costituiva all'autorità giudiziaria e, di lì a poco, sarebbe iniziato il processo a suo carico. Nonostante una perizia psichiatrica gli avesse riconosciuto “una forma di infantilismo intellettivo mascherato da una forma di ragionamento brillante nella sua superficialità e solo apparentemente logico“, Rodolfo Levi veniva condannato a un anno e otto mesi di reclusione per appropriazione indebita.
Sede legale
Capitale sociale
Forma giuridica
Categoria bancaria
Fonti archivistiche
Autore: Geoffrey Pizzorni | Ultima modifica: 21 dicembre 2022