La metodologia di ricerca è basata sull’analisi e sull’incrocio delle fonti archivistiche e bibliografiche, sia centrali (Archivio storico della Banca d’Italia, Archivio Centrale dello Stato, ecc.) che territoriali (regionali e locali, es. archivi delle Camere di commercio, archivi storici di banca, ecc.).
Le criticità, con cui ci si deve confrontare per l’individuazione dei soggetti bancari, sono infatti di due ordini: da un lato, la non sistematicità delle rilevazioni, assenti per determinate tipologie e anche per interi periodi; dall’altro, la non esaustività delle rilevazioni presenti (a cui molti istituti si sottrassero) per la stessa fase pre-Albo (1926) e la mancanza nelle fonti ufficiali di molte informazioni necessarie a compilare la scheda soggetto secondo i campi stabiliti.
L’assunto è che il contenuto informativo delle fonti archivistiche e bibliografiche dei vari livelli (centrale e territoriale) si completi vicendevolmente, consentendo di sopperire alle carenze e alle opacità presenti soprattutto nell’Età liberale e infrabellica. Le informazioni raccolte per ogni istituto hanno così dato vita ad una scheda soggetto, il cui tracciato descrittivo individua, sotto l’intestazione (con la denominazione sociale ultima o attuale) i seguenti campi: estremi cronologici (data di costituzione, data di cessazione, ecc.), indicazione delle altre denominazioni (con indicazione della data di modificazione), il profilo storico, la sede legale, il capitale sociale (con le sue variazioni), la forma giuridica (con le sue variazioni), la categoria bancaria (con le sue variazioni), le fonti archivistiche e le fonti bibliografiche.
Di particolare importanza, a lato della scheda, l’albero genealogico che ne restituisce le relazioni con altri soggetti in termini di unioni / fusioni / incorporazioni.