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Banca industria e commercio

Torino (TO)

Data di costituzione: 7 dicembre 1863

Data di fallimento: 23 luglio 1890

Torino (TO)

Altre denominazioni

  • Banca della Piccola Industria e Commercio [7 dicembre 1863]
  • Banca industria e commercio [20 maggio 1882]

La Banca della piccola industria e commercio nasce a Torino il 7 dicembre 1863, con più di seicento soci e un capitale di 500.000 lire. I promotori sono Iacopo Segre e Luigi Miglio. Fondata in un momento in cui le prospettive di sviluppo di Torino, da poco capitale del Regno d'Italia, appaiono particolarmente incoraggianti, la banca deve in seguito far fronte a un rallentamento degli affari per via dell'applicazione di un nuovo trattato commerciale e del trasferimento della capitale a Firenze. Nell'attività di sconto cambiario, la banca dimostra di dare la preferenza ai piccoli commercianti e industriali, accettando cambiali a due firme (o, in mancanza di firme, tramite deposito di merci o altri valori). Per il risconto trova ampio appoggio presso la Banca Nazionale e la Banca Anglo-Italiana. Parte degli utili è "erogato in opere d'incoraggiamento a favore degli operai laboriosi ed onesti, ai quali viene somministrata con detto fondo la materia prima, o gli utensili pel lavoro, per l'apertura di un nuovo e lor proprio esercizio industriale o commerciale, che quando fiorente, li mette in grado di restituire alla Società il valore degli oggetti loro somministrati". Nel gennaio del 1866, il suo Consiglio di amministrazione è così composto: marchese Emanuele Rorà (presidente), conte Amedeo Chiavarina (vice-presidente), Luigi Miglio (segretario), Giovanni Battista Tasca, Giovanni Battista Bottero, Jacob Segre, Domenico Ghiringhello, Luigi Giudice, Luigi Martinotti, Matteo Crida, Giovanni Forno, Alessandro Martin. Il direttore è Camillo Aghem. Negli anni il capitale sociale viene progressivamente aumentato mediante incremento del valore nominale delle singole azioni, segno di un crescente giro di affari e probabilmente di un allargamento della base sociale a industriali e commercianti di maggiore dimensione. Con delibera assembleare del 20 maggio 1882 cambia denominazione in Banca industria e commercio. In quell'anno raccoglie depositi per oltre quattro milioni di lire. Nel 1890 viene deliberata la messa in liquidazione della società.


Sede legale

  • Torino (TO) [via Alfieri n. 9 (1883)]

Capitale sociale

  • [7 dicembre 1863] 500.000 Lire italiane
  • [12 giugno 1865] 1.000.000 Lire italiane [Delibera assembleare]
  • [30 giugno 1877] 2.000.000 Lire italiane [Capitale diviso in 40.000 azioni da lire 50 cad. La fissazione del capitale a due milioni si colloca tra il 1873 e il 1877.]
  • [20 dicembre 1881] 4.000.000 Lire italiane [Delibera assembleare. Capitale diviso in 40.000 azioni da lire 100 cad.]
  • [20 maggio 1882] 8.000.000 Lire italiane [Delibera assembleare. Capitale diviso in 40.000 azioni da lire 200 cad. (2.2.1883: capitale "versato" L. 4.000.000, "fondo di riserva" L. 883.947)]

Forma giuridica

  • [7 dicembre 1863] Società anonima

Categoria bancaria

  • [7 dicembre 1863] Società ordinaria di credito

Fonti archivistiche

  • Archivio centrale dello Stato (Roma)
    MAIC, Direzione generale credito e previdenza, Industrie banche e società
    b. 84 e b. 238, fasc. 1418
  • Camera di Commercio di Torino (Torino)
    Cancelleria commerciale del Tribunale di Torino - Registro delle società commerciali, serie Registri
    Registro 1 (1883-1884)

Fonti bibliografiche

  • MAIC (precedentemente Ministero del Tesoro - Divisione dell'industria e del commercio), Bollettino bimestrale delle situazioni dei conti delle banche popolari, delle società di credito ordinario, delle società e istituti di credito agrario, degli istituti di credito fondiario, dal 1870 (1877)

Autore: Enrico Berbenni | Ultima modifica: 20 dicembre 2022