Data di costituzione: 7 dicembre 1872
Data di scioglimento: 11 febbraio 1874
Altre denominazioni
La costituzione della Banca Sociale, avvenuta a Genova il 7 dicembre 1872, appartiene al vorticoso movimento delle fondazioni di istituti creditizi che pervade l’intera provincia italiana nel triennio 1871-73, e che toccherà, proprio in Liguria, il massimo assoluto con 43 nuove istituzioni. La Banca Sociale, come gran parte di questi nuovi soggetti che assunsero la forma, allora quasi inedita in Italia, di società anonima per azioni, aveva prevalentemente la fisionomia di una società commerciale, a cui si aggiungevano alcune operazioni di natura creditizia. L'intento era quello di cogliere le opportunità offerte dal commercio emporiale che stava vivendo il suo apogeo nella città della Lanterna. Tra i promotori della banca figuravano, infatti, operatori commerciali quali i fratelli Bringer, Marco Uziel o la ditta Tiers & Barberis, che insieme a banchieri privati e ad altre figure molto attive nelle speculazioni finanziarie, come Niccolò Dellepiane (direttore della Banca di Genova), costituivano i 43 soci che avevano sottoscritto, per un decimo, i 5.000.000 di lire del capitale sociale iniziale. Dopo la riduzione dei risconti sancita dalla Banca Nazionale alla fine del 1872 e il dilagare della crisi l’anno successivo, il Consiglio di amministrazione, presieduto da Giuseppe Tedeschi e formato da Camillo Barberis, Domenico Nodaro, Giuseppe Solari, Edilio Raggio, Giuseppe Greco, Angelo Caviglia, Gio Batta Pinasco e Giacomo Pietro Badino, propose all’Assemblea lo scioglimento anticipato della società, che ebbe luogo l’11 febbraio 1874.
Sede legale
Capitale sociale
Forma giuridica
Categoria bancaria
Fonti archivistiche
Fonti bibliografiche
Autore: Giuseppe De Luca | Ultima modifica: 24 gennaio 2023