Data di costituzione: 21 settembre 1920
Data di scioglimento: 1 ottobre 1934
Altre denominazioni
In data 21 settembre 1920 con rogito Notaio Federici viene costituita la società in accomandita semplice “Banca Falconi Castagnola Naef & C.” con capitale di 500.000 lire (soci accomandatari Falconi, Castagnola e Naef, socio accomandante Italo Faggioni). Alcuni anni dopo, con atto 17 febbraio 1926 rogato dal notaio Federici, Federico Naef recede dalla società che muta ragione in “Banca Falconi Castagnola & C.”, rimanendo nella società Falconi, Castagnola e Faggioni. La banca gode di fiducia da parte del pubblico che affida volentieri alla banca i propri risparmi in deposito, anche per la fama di grande ricchezza di cui godono i marchesi Castagnola. La raccolta del risparmio, infatti, registra fino al 1928 un continuo incremento raggiungendo una ciffra sopra i 40 milioni di lire. Nel 1929, a causa della crisi e più in generale di voci sull'esposizione della ditta verso un eccesso di investimenti, la banca è costretta a restuire depositi per diversi milioni. Il 19 agosto 1930, a seguito dell'uscita di Faggioni, la ditta, con atto del notaio Federici, viene trasformata in collettiva sotto la ragione sociale “Banca Falconi & Castagnola”. Con atto 28 settembre 1933 Faggioni recede dalla società che, con l’ingresso del marchese Giulio Castagnola, diventa “Banca Filippo e Giulio Castagnola”. Pochi mesi dopo, a fine dicembre, la Banca inoltra istanza per la procedura di concordato preventivo, con la garanzia del Banco di Roma. La Banca viene messa in liquidazione il 1° ottobre 1934. Liquidatori sono Giuseppe Cotta Ramusino, Alberto Gioannini, Giovanni Battista Rosa.
Sede legale
Capitale sociale
Forma giuridica
Categoria bancaria
Fonti archivistiche
Fonti bibliografiche
Autore: Luciano Maffi | Ultima modifica: 30 dicembre 2022