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Banca di Torino

Torino (TO)

Data di costituzione: 2 giugno 1871

Data di scioglimento: 11 dicembre 1894

Torino (TO)

La Banca di Torino si costituisce nel capoluogo piemontese il 2 giugno 1871, con lo scopo di "promuovere specialmente per mezzo del credito il commercio, l'industria e l'agricoltura" (art. 1 dello Statuto). Il capitale sociale è di 10 milioni di lire, diviso in 20.000 azioni da 500 lire ciascuna. I soci promotori sono esponenti di spicco del mondo finanziario milanese (tra cui il banchiere e sindaco di Milano Giulio Belinzaghi; Cavajani, Oneto e Comp.; Zaccaria Pisa) e torinese (come i fratelli Ceriana e Ulrico Geisser), oltre che Oscar Vonwiller (console della Confederazione svizzera) e Giacomo Servadio (presidente della Società generale di credito provinciale e comunale). Ulrico Geisser è il primo presidente della banca.
La Banca di Torino partecipa alla fondazione della Banca Generale di Roma, della Banca Italo-Germanica, della Banca di Credito Milanese, della Banca Italo-Svizzera e della Banca Industriale e Commerciale di Bologna. Partecipa anche alla costituzione di banche in centri minori, come la Banca di Savona e la Banca di Mondovì. Inoltre, sempre dietro iniziativa della Banca di Torino, viene costituita la Società Italiana di lavori pubblici.
Negli anni Ottanta, gli istituti di credito torinesi si lasciano coinvolgere nella febbre edilizia che attraversa l’Italia, dai piani di risanamento di alcuni quartieri di Napoli ai programmi di espansione urbanistica di Roma, Torino e Milano. La Banca di Torino si impegna nella speculazione romana tramite l’Impresa dell’Esquilino. L’ingolfarsi del mercato immobiliare determina il fallimento delle aziende costruttrici e, a catena, delle banche che, grazie al riscatto delle ipoteche, si ritrovano in possesso di terreni dal valore azzerato.
Tuttavia la Banca di Torino non si limita a investire nell’edilizia e, a differenza per esempio del Banco sconto e sete, vara una strategia di intervento polisettoriale, orientata verso imprese di trasporti (Tramvie a vapore occidentali della provincia di Torino, Tramways e ferrovie economiche, Ferrovia Mantova-Modena) e verso settori diversi (Cartiera italiana, Società anonima Cirio, Società carbonifera di Montepromina). Quando entra in liquidazione (delibera assembleare dell'11 dicembre 1894), la Banca di Torino trasferisce i propri capitali alle Bonifiche ferraresi, impresa fondiaria che ne raccoglie l’eredità.


Numero del tribunale: TO 15/1883

Sede legale

  • Torino (TO)

Capitale sociale

  • [2 giugno 1871] 10.000.000 Lire italiane
  • [9 novembre 1872] 50.000.000 Lire italiane
  • [25 gennaio 1875] 35.000.000 Lire italiane
  • [24 gennaio 1876] 25.000.000 Lire italiane

Forma giuridica

  • [2 giugno 1871] Società anonima

Categoria bancaria

  • [2 giugno 1871] Società ordinaria di credito

Fonti archivistiche

  • Camera di Commercio di Torino (Torino)
    Cancelleria commerciale del Tribunale di Torino - Registro delle società commerciali, serie Registri
    Registro 1 (1883-1884)
  • Archivio centrale dello Stato (Roma)
    MAIC, Direzione generale credito e previdenza, Industrie banche e società
    b. 236, fasc. 1417; b. 237, fasc. 1417
  • Archivio di Stato di Torino (Torino)
    Archivio storico La Stampa
    12.12.1894

Fonti bibliografiche

  • Marchetti Leopoldo, Cavour e la Banca di Torino (1847-1850) con documenti inediti, Milano, Edizioni Amici del Museo del Risorgimento, 1952
  • Le società quotate alla Borsa valori di Milano dal 1861 al 2000, De Luca Giuseppe (a cura di), Milano, Libri Scheiwiller, 2002
  • Balbo Ivan, Torino oltre la crisi. Una business community tra Otto e Novecento, Bologna, Il Mulino, 2007

Autore: Enrico Berbenni | Ultima modifica: 20 dicembre 2022