Data di costituzione: 1589
Data di scioglimento: 1932
La nomina del boschese Antonio Ghislieri a Papa col nome di Pio V, nel 1566, influì notevolmente sulle sorti di Bosco: eresse nel 1571 il Monte frumentario, una vera e propria banca del grano, stipendiò un medico e un maestro. Il Monte di Pietà arrivò poco dopo nel 1589 grazie al pronipote del pontefice card. Michele Bonelli. Come tanti suoi consimili era rivolto a soccorrere i bisognosi e a fornire credito su pegno. Molta parte della sopravvivenza e dell'ampliamento delle sue attività caritative era dovuta a lasciti, tra i quali quello di Giorgio Pagliari, dotazione di 1.000 scudi d'oro nel 1611, che era tra i più imponenti. Nel 1908, come accadde anche per gli altri Monti del circondario, riformò il suo Statuto in seguito alle leggi approvate anni prima all'alba dell'Unità, ma che trovavano riscontro solo molti anni dopo. Ad amministrarlo era la Congregazione di carità oltre all'arciprete. Benché le cariche non venissero retribuite e quella di presidente era a turnazione, c'era del personale stipendiato. I pegni avevano durata di 12 mesi e permetteranno di accedere, a seconda del loro valore, a prestiti ad interesse (5%) del valore da 1 lira a 40 lire. Nel 1928 aveva un capitale di oltre 9.000 lire, quando nel 1924 erano state 10.000 lire e nel 1903 14.597 lire.
Nel 1932 il fine inerente al patrimonio del Pio Monte Ghislieri, in Bosco Marengo, è trasformato a favore della locale Opera pia « Ospedale infermi dei Santi Antonio e Caterina ».
Sede legale
Capitale sociale
Forma giuridica
Categoria bancaria
Fonti bibliografiche
Autore: Giacomo Lorandi | Ultima modifica: 19 dicembre 2022