Data di costituzione: 9 maggio 1899
Data di scioglimento: 1966
Altre denominazioni
Il 9 maggio 1899 viene fondata la Cassa Rurale di Prestiti di Levice (CN), con atto rogato dal notaio Camera. Scopo della società, della durata prevista di 99 anni, è il "miglioramento morale ed economico de' suoi soci mediante atti commerciali, escluso qualsiasi fine politico" (art. 2 dello Statuto). Tra gli 11 soci fondatori, tutti proprietari residenti in Levice, figura anche il parroco don Antonio Boarino. Levice è un piccolo comune rurale del Cuneese, piuttosto isolato e scarsamente collegato ai centri maggiori più vicini. Nel 1925 la Cassa conta 25 soci e presenta un discreto incremento dei depositi fiduciari, che negli anni successivi mostra però un andamento altalenante passando dalle 280.000 lire del 1926 alle 161.000 del 1930, per poi tornare a 240.000 nel 1932. Una visita ispettiva delle autorità creditizie mette infatti in luce diversi problemi di tenuta della contabilità, che migliorano dopo il 1927 grazie all'avvicendamento imposto alla carica di segretario dell'ente. Anche i prestiti concessi risultano esposti a un grado di rischio eccessivo, in quanto poco frazionati e riguardanti somme relativamente ingenti, circostanza riconducibile innanzitutto alla scarsità di richieste legata all'esiguità della piazza e della domanda di credito locale. Nel 1937 la massa fiduciaria è ancora attestata intorno alle 231.000 lire e il 27 marzo dell'anno successivo, sulla scorta dei cambiamenti normativi introdotti dal Testo unico sulle casse rurali e artigiane, interviene l'approvazione assembleare della modifica statutaria con cui si stabilisce il cambio di denominazione dell'ente in Cassa Rurale ed Artigiana di Levice. Nel 1939 la società è autorizzata a operare in località Gorzegno, ma senza apertura di filiale propria. L'ammontare dei depositi a risparmio conosce intanto una ripresa nel periodo bellico, incrementandosi dalle 244.000 lire del 1940 alle 351.000 del 1942, per poi salire ancora a 499.000 nel 1943 e a 525.000 nel 1946, a fronte di investimenti piuttosto equamente suddivisi tra titoli di Stato e conti correnti attivi presso altri istituti. Nel secondo dopoguerra la Cassa, cui sono iscritti circa una trentina di soci, continua a mantenere un giro d'affari di carattere prettamente locale, circostanza cui contribuisce anche la limitata competenza e disponibilità d'impegno degli amministratori. Le spese di una eventuale liquidazione vengono tuttavia stimate superiori alle possibilità di effettivo realizzo delle attività sociali, tanto che in sede assembleare prevale una linea attendista mirata a favorire l'assorbimento della Cassa da parte di altro istituto di maggiori dimensioni. Data la scarsa attrattività creditizia dell'area dovuta alla posizione isolata del territorio di Levice, il tentativo si rivela però inattuabile e l'attività della Cassa ristagna ancora per diversi anni, finchè all'inizio del decennio Cinquanta nuove voci di malversazioni compiute dagli amministratori determinano ancora una volta la rimozione del segretario della società, favorendone una certa ripresa. Il totale dei depositi passa infatti dalle 611.000 lire del 1953 ai circa 2,7 milioni del 1955, attestandosi intorno ai 2,8 ancora nel 1960, anno in cui risultano impieghi per 1,5 milioni e un numero di soci sempre pari a 30. Il continuo spopolamento del territorio, lo stato di decadenza della sede sociale e l'onerosità delle opere di ristrutturazione spinge però l'Assemblea dei soci e deliberare la messa in vendita dello stabile, decisione che prelude alla cessazione delle attività dell'ente, attestata nel 1966 con la cancellazione dello stesso dall'albo delle aziende di credito.
Sede legale
Forma giuridica
Categoria bancaria
Fonti archivistiche
Autore: Maurizio Romano | Ultima modifica: 16 dicembre 2022