Data di costituzione: 22 dicembre 1920
Altre denominazioni
Il 22 dicembre 1920, con atto rogato dal notaio Parravicini, viene fondata la Cassa Rurale di Depositi e Prestiti di Binasco (MI). I soci fondatori sono 13, di cui 2 meccanici, 2 muratori, 2 falegnami, 1 sellaio, 1 giornalaio, 2 operai, 1 contadino, 1 magazziniere, 1 sagrestano, tutti domiciliati in Binasco, i quali versano una quota sociale di ingresso di 5 lire ciascuno. Primo presidente è eletto il meccanico Giacomo Roscio. Il fine della società, iniziativa dei cattolici popolari binaschini, "si propone il miglioramento economico sociale dei soci procacciando i mezzi di denaro mediante necessari prestiti fruttiferi solidariamente garantiti dando a essi opportunità di collocare a interesse il loro denaro inoperoso, facilitando e promuovendo le loro iniziative individuali e associate, specie nell'interesse dell'agricoltura". Essa si propone inoltre di acquistare beni rustici da ripartirsi fra i soci, favorire lo smercio dei prodotti dei soci e "sviluppare le industrie accessorie dell'agricoltura" (art. 2 Statuto). La raccolta dei depositi è inoltre utilizzata per stimolare l'avvio e la crescita di un composito gruppo di cooperative di lavoro, allo scopo di combattere la disoccupazione. Ulteriore obiettivo è il contenimento dell'usura, attraverso un'offerta di prestiti a basso costo ed esenti da gravami speculativi. A fine 1935 la cassa gestisce depositi a risparmio per quasi 53.000 lire. La vera affermazione dell'istituto inizia nel secondo dopoguerra e con maggiore decisione a partire dagli anni Sessanta. La società assume infatti il ruolo di motore dell'imprenditoria locale, che vede la moltiplicazione di imprese artigiane capaci di svilupparsi fino al livello industriale. Il personale passa da 2 a 10 unità tra 1960 e 1970, per poi crescere più rapidamente. Nel 1961 la cassa conta 71 soci e gestisce una massa fiduciaria di 202,5 milioni, con impieghi in portafoglio per 81 milioni e conti correnti per quasi 59 milioni, facendo segnare un utile netto di 806.802 lire. Alla fine del 1969 l'istituto è autorizzato a operare anche nei comuni di Casarile, Vernate, Zibido San Giacomo, Noviglio e Rozzano. Nello stesso anno conta 62 soci e amministra depositi e conti correnti per 1,46 miliardi, a fronte di impieghi pari a 1,18 miliardi e un portafoglio titoli di circa 157 milioni. Nel 1972 il livello di patrimonializzazione raggiunto permette l'apertura della prima filiale di Moncucco di Vernate (MI). A fine 1976 la cassa è autorizzata a operare anche a Rosate e Lacchiarella e ha 173 iscritti. La massa fiduciaria sale a 14,85 miliardi, con impieghi per 6,45 miliardi, corrispondenti debitori per 5,56 miliardi, titoli di proprietà per 3,33 miliardi. Nei primi anni Ottanta la società detiene il primato per entità di transazioni tra gli enti bancari presenti a Binasco. La crescita delle risorse destinate alle opere di utilità sociale è testimoniata anche dalla costituzione e patrocinio dell'Associazione ricreativa e culturale, che realizza e gestisce il locale centro ricreativo pubblico. Nel 1985 viene inaugurata la nuova sede di proprietà in Via Turati. Nel 1987, sotto la presidenza di Giuseppe Oliveri, i soci sono saliti a 236 unità e i depositi a 232,4 miliardi (impieghi 101,4 e titoli di proprietà 109,1 miliardi). Agli inizi degli anni Novanta, raggiunta una notevole quota di mercato presso la comunità originaria, viene dato avvio a un piano di espansione che nel decennio successivo porta all'apertura delle filiali di Lacchiarella, Rosate, Casarile (MI), Vellezzo Bellini, Marcignago, Bornasco, Pavia (2 agenzie) e Valle Salimbene (PV). Nel 1994 avviene il cambio di categoria bancaria e denominazione in Cassa Rurale ed Artigiana di Binasco Credito Cooperativo, la cui zona di competenza comprende 25 località tra Milano e Pavia. In tale anno i soci sono 430 e la massa fiduciaria ammonta a 472,2 miliardi, con impieghi e titoli rispettivamente per 317 e 215,2 miliardi. Alla fine del 2000 la raccolta complessiva supera i 327,7 milioni di euro, i soci sono 855 e l'istituto conta 118 collaboratori. Nel 2006, trascorso un periodo di consolidamento dovuto anche alla congiuntura economica non favorevole, la banca riprende la fase di espansione territoriale con l’apertura della dipendenza di Rozzano - Quinto De' Stampi (MI), cui seguono le inaugurazioni degli sportelli di Opera, Assago (MI), San Genesio ed Uniti (PV), Buccinasco e Corsico (MI), per chiudere con la filiale di Trezzano sul Naviglio (MI) a fine 2011. Nel 2019 avviene l'iscrizione al neocostituito Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea, che riunisce circa 140 istituti di credito cooperativo ed è vigilato direttamente dalla Banca Centrale Europea. L'anno successivo l'istituto di Binasco celebra il centenario di fondazione. Esso conta attualmente oltre 3.000 soci, 25.000 conti correnti e circa 1,4 miliardi di euro di raccolta complessiva, con 650 milioni di euro di prestiti a famiglie e imprese, posizionandosi tra le maggiori realtà del Gruppo Iccrea. La mutualità esterna si è andata espandendo insieme alla patrimonializzazione dell'azienda, grazie al sostegno portato a molteplici iniziative sociali, tra cui oltre 200 associazioni, enti o istituzioni, compresi vari enti di volontariato presenti in oltre venti località del circondario di Binasco.
Numero del tribunale: Mi 16432
Sede legale
Capitale sociale
Forma giuridica
Categoria bancaria
Fonti archivistiche
Fonti bibliografiche
Autore: Maurizio Romano | Ultima modifica: 17 gennaio 2025