Data di costituzione: 7 giugno 1896
Data di incorporazione: 1 dicembre 1969
Altre denominazioni
Il 7 giugno 1896, con atto rogato dal notaio Nosari, viene fondata la Cassa Rurale di Prestiti di Berzo San Fermo (BG), società cooperativa in nome collettivo della durata prevista di 99 anni. Scopo della società è il “miglioramento religioso, morale ed economico dei suoi soci mediante atti commerciali, escluso qualunque fine politico” (art. 2 Statuto). I 12 soci fondatori sono tutti domiciliati in Berzo San Fermo. Tra di essi figurano 9 possidenti, un pizzicagnolo e due sacerdoti (il parroco di Berzo, Benigno Maria Carrara, e don Giovanni Battista Paleni). Una visita ispettiva compiuta alla fine del 1929 evidenzia che la cassa gestisce depositi fiduciari per 656.000 lire, mentre in portafoglio risultano principalmente cambiali per 279.000 e titoli di proprietà per circa 328.000. I soci sono 61, in prevalenza piccoli proprietari, contadini e mandriani del luogo. La situazione generale dell'ente è ritenuta sostanzialmente tranquilla e la tenuta delle scritture contabili è regolare. Nel 1938 avviene il cambio di categoria bancaria e denominazione in Cassa Rurale ed Artigiana di Berzo San Fermo, società cooperativa in nome collettivo a responsabilità illimitata. Alla fine di tale anno l'istituto conta 31 soci e amministra una massa fiduciaria di circa 612.000 lire, facendo segnare un utile d'esercizio di poco più di 4.000 lire. Una nuova ispezione delle autorità di vigilanza creditizia mette in luce la necessità di una decisa azione di smobilizzo del portafoglio per la presenza di crediti di difficile o incerta esigibilità e scarsa liquidità. Al termine del secondo conflitto mondiale, nel 1945, il corpo sociale è in aumento con 58 iscritti, i depositi fiduciari sono pari a quasi 2 milioni, di cui 1,77 impiegati in titoli di proprietà, l'utile è di circa 14.400 lire. L'anno successivo la sede sociale viene trasferita dalla frazione di Berzo San Fermo, nelle vicinanze della casa parrocchiale, a Borgo di Terzo (via Roma 2), frazione capoluogo del comune di Borgounito, a motivo della maggiore prossimità con gli uffici comunali e con il centro cittadino. Nel 1955 la cassa procede all'ulteriore ampliamento della sede sociale e alla realizzazione di un nuovo stabile uso uffici, sostenendo la spesa complessiva di 4.225.000 lire. Alla chiusura del medesimo esercizio la massa fiduciaria ammonta a 34,3 milioni circa, con impieghi in portafoglio per 16,3 milioni e conti correnti attivi per 10,4 millioni. L'utile netto è di 106.358 lire, mentre il numero dei soci è nuovamente sceso a 38. Nel 1966 la società muta denominazione in Cassa Rurale ed Artigiana Valcavallina Borgo di Terzo ed è autorizzata a operare anche nei comuni di Viganò, San Martino, Luzzana ed Entratico. Alla fine del 1967 conta 50 soci e gestisce depositi e conti correnti per quasi 171 milioni, a fronte di impieghi pari a 56 milioni e a un portafoglio titoli dello stesso importo. L'11 novembre del 1969 viene deliberata la fusione con la Cassa Rurale ed Artigiana di Spirano e l'1 dicembre successivo si concretizza l’incorporazione della nuova realtà nella Cassa Rurale ed Artigiana di Zanica, operazione con cui si dà avvio alla Cassa Rurale ed Artigiana della Media Bergamasca in Zanica, società cooperativa a responsabilità limitata.
Sede legale
Capitale sociale
Forma giuridica
Categoria bancaria
Fonti archivistiche
Fonti bibliografiche
Autore: Maurizio Romano | Ultima modifica: 04 febbraio 2025