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Cassa Rurale ed Artigiana di Bassano Bresciano

Bassano Bresciano (BS)

Data di costituzione: 27 maggio 1901

Data di incorporazione: 7 ottobre 1968

Bassano Bresciano (BS)

Altre denominazioni

  • Cassa Rurale di Depositi e Prestiti di Bassano Bresciano [27 maggio 1901]
  • Cassa Rurale ed Artigiana di Bassano Bresciano [1938]

La Cassa Rurale di Depositi e Prestiti di Bassano Bresciano (BS) viene fondata il 27 maggio 1901, con atto rogato dal notaio Bonardi. Scopo della società, della durata prevista di 99 anni, è "di migliorare le condizioni morali e materiali dei soci", avendo per oggetto "l'esercizio del credito a loro esclusivo vantaggio" (art. 2 Statuto). I soci fondatori sono 18, tutti residenti in Bassano Bresciano. Tra di loro figurano nove possidenti, due fittaioli, un medico chirurgo, un agente di campagna, un muratore, un mandriano e tre sacerdoti (don Giulio Tosini, don Giovanni Migliorati, don Paolo Perini). Ispezionata nel 1928, quando la cassa gestisce una massa fiduciaria di circa 317.000 lire, ne viene rilevata la conduzione approssimativa da parte del segretario contabile, il sacerdote Leonida Rossini, al quale vengono contestate ampie concessioni di credito a soci e non soci di dubbia solvibilità e scarsa conoscenza dei principi contabili, oltre a una recente rimozione dall'incarico per disapprovazione del suo operato da parte delle autorità ecclesiastiche. Nel 1936 l'attività della società, che conta all'epoca 66 soci, è ancora modesta, con depositi fiduciari per circa 622.000 lire e una perdita d'esercizio di 480 lire. Nel 1938 avviene quindi la modifica della categoria bancaria e della denominazione in Cassa Rurale ed Artigiana di Bassano Bresciano. Nel 1945 i depositi ammontano a quasi 8 milioni, a fronte di titoli di proprietà per circa 3 milioni, disponibilità presso istituti autorizzati di poco superiori ai 4,1 milioni, altri impieghi per circa 710.000 lire. In tale anno l'utile netto di esercizio è di 4.800 lire e i soci sono scesi a 56. Ispezionata nuovamente nel luglio del 1950, la cassa risulta operare con unico sportello, rispondendo comunque in maniera adeguata alle limitate esigenze creditizie di una piccola piazza a prevalente attività agricola. Le situazioni patrimoniale e finanziaria sono ritenute normali, migliorabile ma comunque soddisfacente la gestione contabile e finalmente oculata l'erogazione del credito, mentre la massa fiduciaria è prossima a raggiungere i 30 milioni, con una sessantina di soci. Dal 1954 al 1963 la società rileva anche il servizio di tesoreria del comune di Bassano Bresciano. Sul finire degli anni Cinquanta l'istituto appare tuttavia nuovamente in difficoltà, a causa dell'accumularsi di crediti in sofferenza per importi ingenti (circa 14 milioni accertati) e una situazione economico-finanziaria delicata a motivo delle scelte gestionali degli amministratori. Il presidente della società, il cavaliere Rodolfo Howald, proprietario di un caseificio, risulta oltretutto debitore della stessa per l'erogazione di un mutuo da 25 millioni. Nel 1959 la massa fiduciaria raggiunge intanto i 123,7 milioni, con impieghi in conti correnti attivi per 46 milioni, mutui per 30 milioni, un portafoglio di circa 20 milioni e titoli di proprietà per 15,3 milioni. I soci sono aumentati a 103 unità e l'utile netto d'esercizio registrato nello stesso anno è di quasi 529.000 lire. Nel periodo successivo gli amministratori intraprendono un'azione di risanamento, nel tentativo di recuperare in buona parte le partite creditorie di dubbia esigibilità e avviare un piano di rientro dei debiti personali con la società. Una nuova visita ispettiva effettuata nel 1965 mette però in luce un grave peggioramento, ancora riconducibile alla malagestione degli amministratori, con una situazione patrimoniale deficitaria per perdite e insussistenze per quasi 30 milioni a fronte di un patrimonio effettivo residuo di poco superiore ai 10 milioni. In sede ispettiva il conto economico presenta perdite accertate, non risultanti dai dati di bilancio, per 1,3 milioni nel 1964 e circa 3 milioni nel 1965. Gli equilibri finanziari e la liquidità sono inoltre compromessi dalla situazione di immobilizzo e sofferenza della maggior parte degli impieghi, in aggiunta al notevole disordine interno e contabile. Sempre nel 1965 la massa fiduciaria ha intanto raggiunto i 280 milioni circa e il numero dei soci è sceso a 80. A causa della condizione di estrema instabilità, con decreto ministeriale del 17 maggio 1966 la cassa è messa in amministrazione straordinaria e ne vengono sciolti gli organi amministrativi. Il decreto del 7 ottobre 1968 del governatore della Banca d'Italia autorizza infine la cessione di attività e passività dell'istituto alla Banca Mutua Popolare Agricola di Palazzolo sull'Oglio, che subentra con propria dipendenza nell'esercizio dello sportello bancario dell'azienda cessante, la quale termina di operare e viene cancellata dall'albo delle banche.


Sede legale

  • Bassano Bresciano (BS)

Capitale sociale

  • [31 dicembre 1927] 4.425 Lire italiane [Capitale sociale e riserve]
  • [31 dicembre 1936] 28.025 Lire italiane [Capitale sociale e riserve]
  • [31 dicembre 1945] 39.453 Lire italiane [Capitale sociale e riserve]
  • [4 luglio 1950] 263.622 Lire italiane [Capitale sociale e riserve]
  • [31 dicembre 1959] 2.580.000 Lire italiane [Capitale sociale e riserve]

Forma giuridica

  • [27 maggio 1901] Società cooperativa in nome collettivo a responsabilità illimitata
  • [1938] Società cooperativa a responsabilità illimitata

Categoria bancaria

  • [27 maggio 1901] Cassa rurale
  • [1938] Cassa rurale e artigiana

Fonti archivistiche

  • ASBI - Archivio storico Banca d'Italia (Roma)
    Fondo Banca d'Italia / Vigilanza sulle aziende di credito (1926-1984)
    Pratiche n. 5576, f. 1; n. 5577, f 1; n. 5578, ff. 1-2; n. 10853; n. 11667
  • Archivio per la storia del movimento sociale cattolico in Italia "Mario Romani" (Milano)
    Atti costitutivi di cooperative di credito (credito cooperativo cattolico e casse rurali in Italia fino al 1920)
    b. 1, f. 6
  • Banca d'Italia (Roma)
    Albi ed Elenchi di Vigilanza
    matricola 1765
  • ASBI - Archivio storico Banca d'Italia (Roma)
    Fondo Ispettorato del credito
    Pratica n. 661, f. 3

Fonti bibliografiche

  • Gazzetta ufficiale della Repubblica italiana, dal 1946 (25 ottobre 1968, n. 272, p. 6426)

Autore: Maurizio Romano | Ultima modifica: 04 febbraio 2025