Data di costituzione: 21 luglio 1895
Data di incorporazione: 1971
Altre denominazioni
Il 21 luglio 1895, con atto rogato dal notaio Giolo, viene fondata la Cassa Rurale di Prestiti di Sant’Andrea Apostolo in Arquà Polesine (RO), società cooperativa in nome collettivo della durata prevista di 99 anni. Scopo della società è di “migliorare la condizione morale e materiale dei soci, fornendo loro […] il denaro necessario per i loro interessi” (art. 2 Statuto). I soci fondatori sono 26, di cui 3 sacerdoti (il parroco mons. Leonardo Zatta, don Antonio Zatta e don Giuseppe Milani) e i restanti possidenti, tutti domiciliati in Arquà. Primo presidente della società è eletto il possidente Antonio Mazzetti. Nel 1926, sotto la presidenza di Giovanni Altieri, la cassa gestisce depositi per 360.000 lire e conclude l'esercizio con un utile netto di 2.769 lire. Dopo aver chiuso in disavanzo l'esercizio del 1931, anche la gestione del 1932 si chiude con un deficit di oltre 11.000 lire, dovuto alla perdita generata dal dissesto del Credito Polesano, di cui l'ente è creditore. Per scongiurare lo scioglimento anticipato della cassa, l'assemblea sociale delibera quindi un versamento straordinario, che 12 soci si rifiutano tuttavia di corrispondere. Ne conseguono una causa legale e l'abbandono della società da parte di diversi iscritti, mentre il diffuso pessimismo sulle sorti dell'istituto determina il ritiro di molte somme depositate. La situazione di incertezza provoca un ridimensionamento considerevole del giro d'affari dell'ente, che nel 1935, sotto la presidenza di Attilio Angeli, conta 36 soci e subisce una contrazione dei depositi a circa 220.000 lire. Nel 1939, altro esercizio chiuso in perdita, viene quindi deliberata la vendita di uno stabile di proprietà e di alcuni titoli, decisione che consente comunque di ridurre a un importo pressoché irrilevante il debito per l'anticipazione concessa dalla Banca d'Italia per sovvenire alle difficoltà dell'istituto. Si registrano tuttavia contestualmente altre perdite legate allo stralcio di alcuni crediti irrealizzabili, per ripianare le quali viene stabilito l'utilizzo della quasi totalità del fondo di riserva. L'anno successivo, il 15 settembre del 1940, a seguito dell'approvazione del nuovo statuto avviene il cambio della denominazione sociale in Cassa Rurale ed Artigiana di Arquà Polesine. Ispezionata alla fine degli anni Quaranta, la società mostra finalmente una situazione di generale miglioramento dopo le difficoltà del decennio precedente: presieduta dal medico-proprietario Guido Brugnolo, la cassa conta infatti 68 soci e amministra una massa fiduciaria di 6,7 milioni di lire, a fronte di titoli di proprietà per 3 milioni, un portafoglio effetti da 1 milione e conti attivi per 1,3 milioni. Nonostante gli ispettori incaricati della valutazione consiglino di investire appieno la massa fiduciaria a disposizione, gli amministratori dell'ente sono ritenuti prudenti e degni di fiducia. L'attività della società fa infatti registrare negli anni successivi una continua crescita e nel 1961, presidente Amedeo Altieri, la cassa risulta gestire depositi per 17,1 milioni di lire, chiudendo l'esercizio con un utile netto di 24.500 lire e 70 iscritti nel libro dei soci. Nel 1969, ancora sotto la presidenza dell'Altieri, mentre il numero dei soci si riduce a 60 unità, la massa fiduciaria gestita si è quasi quadruplicata, raggiungendo i 67,7 milioni di lire, 24,4 dei quali investiti in titoli di proprietà. Di lì a breve, nel 1971, l'attività dell'istituto cessa a seguito dell'incorporazione nella Cassa Rurale ed Artigiana di Sant'Apollinare di Rovigo, operazione che determina la nascita della Cassa Rurale ed Artigiana di Sant'Apollinare di Rovigo e Arquà Polesine.
Sede legale
Capitale sociale
Forma giuridica
Categoria bancaria
Fonti archivistiche
Fonti bibliografiche
Autore: Maurizio Romano | Ultima modifica: 17 gennaio 2025