Data di costituzione: 22 agosto 1895
Data di scioglimento: 22 marzo 1940
Altre denominazioni
Il 22 agosto 1895, con atto rogato dal notaio Castagna, viene fondata la Cassa Rurale di Prestiti di Alano di Piave (BL), società cooperativa in nome collettivo della durata prevista di 99 anni. Scopo della società è di “migliorare la condizione morale e materiale dei soci fornendo loro il denaro a ciò necessario” (Statuto). I fondatori sono 20, tutti domiciliati in Alano. Tra di essi figurano 19 possidenti e il locale arciprete don Paolo Bonato, eletto primo presidente della società. Nel primo decennio del Novecento la massa fiduciaria gestita dalla società cresce dalle 17.500 lire di inizio secolo alle 140.000 del 1910. Ubicata vicino alla linea del Piave, durante la prima guerra mondiale la località di Alano è interessata dalle operazioni belliche, che provocano la dispersione o distruzione dei libri contabili dell'istituto. Data l'attività limitata della cassa, nel 1920 il Credito Veneto ne avanza la proposta di assorbimento, che però viene respinta dall'assemblea dei soci. Per supportare l'urgente necessità di ricostruzione del paese, interamente distrutto dagli eventi bellici, tra il 1921 e il 1923 buona parte dei depositi conferiti dagli agricoltori locali viene impiegata nel finanziamento del Consorzio fra i danneggiati edili di Alano, che riceve dalla cassa complessive 412.000 lire. Nel 1926 la massa fiduciaria amministrata dall'ente supera il milione di lire. La visita ispettiva effettuata nel 1930 evidenzia che l'istituto potrebbe godere di relativa tranquillità, se non fosse per il recupero ormai improbabile del credito erogato al Consorzio fra i danneggiati edili, in liquidazione dal 1926 per le perdite e le svalutazioni nel frattempo subite. A fine 1930 la cassa conta 187 soci e gestisce depositi per 858.000 lire, a fronte di effetti in portafoglio per 842.000 lire. Nel 1935 i depositi risultano in diminuzione, attestandosi intorno alle 627.000 lire, mentre il credito in sofferenza verso il Consorzio è salito a circa mezzo milione più interessi, quasi i 5/6 dei risparmi gestiti. Nel 1938 avviene il cambio di categoria bancaria e denominazione in Cassa Rurale ed Artigiana di Alano di Piave, ma il mancato recupero del credito in sofferenza genera un clima di forte sfiducia, che porta all'ulteriore contrazione dei depositi. Nei primi mesi del 1939 questi calano infatti a 468.000 mila lire, mentre la situazione patrimoniale presenta un deficit di circa 400.000, circostanze che determinano le dimissioni degli amministratori. In data 3 giugno 1939, un decreto del capo del Governo delibera quindi lo scioglimento degli organi amministrativi dell'ente e la nomina di un commissario straordinario, il rag. Francesco De Marchi. Nella sua relazione sull'andamento aziendale, il commissario stima un possibile recupero del credito verso il Consorzio edile di Alano per circa 80.000 su 390.000 lire residue, mettendo in evidenza il grave deficit finanziario della cassa e una situazione economica fattasi insostenibile. A ciò si aggiungono i sopraggiunti dissesti delle locali Cooperativa del lavoro e Cooperativa di consumo, entrambi debitrici sia del Consorzio edile sia della cassa. A fine 1939 le perdite della società raggiungono le 305.000 lire e la situazione viene ritenuta irrecuperabile. Viste le circostanze, il 22 marzo 1940 l'Ispettorato del credito decreta la messa in liquidazione coatta della società, affidandola al dott. Flavio Dalle Mule. La procedura liquidatoria si protrae fino alla fine del 1947, con la consegna del bilancio finale di liquidazione. Il 9 marzo 1948 la Cancelleria del Tribunale di Belluno notifica infine la cancellazione dell'istituto dall'albo delle aziende di credito.
Sede legale
Capitale sociale
Forma giuridica
Categoria bancaria
Fonti archivistiche
Fonti bibliografiche
Autore: Maurizio Romano | Ultima modifica: 17 gennaio 2025