Data di costituzione: 6 marzo 1897
Data di scioglimento: 19 gennaio 1937
La Cassa Rurale di Prestiti di Cortemilia (CN) viene fondata il 6 marzo 1897, con atto rogato dal notaio Oddero. La società, la cui durata prevista è di 50 anni dalla data dell'atto costitutivo, ha lo scopo di "largire il credito ai soci per migliorare la loro condizione", procurandosi i mezzi per lo svolgimento dell'obiettivo sociale "contraendo prestiti fruttiferi solidariamente garantiti e ricevendo denari in deposito ad interesse tanto dai soci quanto dai terzi" (art. 2 dello Statuto). I 19 soci fondatori, tutti residenti in Cortemilia, sono negozianti, esercenti professione o insegnanti elementari, in prevalenza indicati come "possidenti". Derogando allo scopo sociale, sin dai primi anni dopo la fondazione la Cassa esercita anche il commercio in proprio di concimi chimici. Nel periodo successivo la situazione della società si dimostra in crescita: nel 1911 le cambiali in portafoglio ammontano a 29.000 lire, per poi salire a 50.000 alla fine del 1913, quando i depositi si attestano intorno alle 60.000 lire. Il maggiore giro d'affari viene raggiunto nel triennio 1918-20, con i depositi che variano tra le 115.000 e le 130.000 lire. Negli anni seguenti l'attività dell'ente subisce una flessione, con crescenti richieste di rimborso da parte dei depositanti e risultati economici in lieve ma continua perdita. A partire dalla seconda metà degli anni Venti le relazioni prodotte dall'organismo di vigilanza bancaria mettono però in evidenza una gestione arbitraria dei registri sociali da parte dell'amministrazione della Cassa, che copre le perdite subite con artifici contabili e viene ritenuta causa ulteriore di deficit in virtù delle eccessive spese amministrative e dei rimborsi richiesti dagli amministratori. Tra 1930 e 1936 la massa dei depositi si riduce ulteriormente da meno di 32.000 a 19.000 lire e l'attività dell'ente prosegue di fatto solo per fare fronte alle richieste di rimborso, mentre non cessano le irregolarità imputate ai vertici della Cassa. Su istanza della Cassa di Risparmio di Torino, che esercita la funzione di controllo ispettivo, il 19 gennaio 1937 con decreto del capo del Governo viene ordinata la messa in liquidazione della società, con nomina del commissario liquidatore rag. Francesco Negro. Dopo il deposito del Bilancio finale di liquidazione al 31 maggio 1939, tutti i rimanenti 70 soci solvibili pagano la quota a loro carico per il reintegro concordato delle perdite di bilancio e il 15 gennaio 1940 viene notificata la cancellazione dell'ente dall'Albo delle aziende di credito.
Sede legale
Forma giuridica
Categoria bancaria
Fonti archivistiche
Autore: Maurizio Romano | Ultima modifica: 16 dicembre 2022