Data di costituzione: 7 novembre 1898
Data di fallimento: 1927
Altre denominazioni
Ad Alessandria, il 7 novembre 1898, viene costituita (rogito notaio Viazzi) una società anonima cooperativa denominata Piccola Cassa Alessandro III. La durata iniziale è stabilita in 50 anni, il suo capitale è illimitato e l'oggetto sociale è così definito: "estendere i benefici del credito e del risparmio ai propri soci, agli istituti, ai corpi morali ed ai privati favorendo in modo speciale il commercio, l'industria e la piccola proprietà agricola". Nasceva su ispirazione della componente cattolica della società e sull'onda di una mutata sensibilità dei cattolici nei confronti della vita pubblica che ebbe inizio con la formazione di società operaie ed agricole e il suo naturale prosieguo nel sostegno economico agli stessi mediante una istituzione che fosse al loro fianco. Nel caso della Piccola Cassa era stato l'arciprete Giuseppe Boccassi a farsi perno della componente cattolica della comunità alla ricerca di un istituto a loro vicino. Il successo non tardava ad arrivare e si impose di modificarle il nome, proprio per le ingenti somme che, alla fine della Grande Guerra, si trovava ad amministrare. Così nel 1919 quando un'Assemblea straordinaria degli azionisti apporta alcune modificazioni: innanzitiutto viene cambiata la denominazione che passa ad essere "Banca Alessandro III" eliminando "piccola cassa" dalla ragione sociale; inoltre si modifica la composizione del capitale sociale che per ogni azionista può essere aumentato fino a 20.000 lire per ognuno. L'aumento del giro d'affari portava con sè i primi problemi. Si rilevavano le prime irregolarità contabili e, complice l'inflazione, la banca si trovava in cattive acque. Ad aggravare la situazione erano poi gli investimenti e i prestiti di grandi quantità di denaro senza le adeguate cautele. In particolare l'acquisto di titoli di Stato, acquisti di proprietà immobiliari e la concessione di fidi per cifre molto rilevanti. Questo stato di cose continuò sino al 1927. Allora gli amministratori si accorsero che una tale gestione, a dir poco opaca, aveva compromesso la reputazione della banca. Di più, i depositanti stavano chiedendo indietro il loro denaro. L'attività della banca era ormai compromessa e nulla si poteva fare di più se non chiederne il fallimento.
Numero del tribunale: AL 207
Sede legale
Forma giuridica
Categoria bancaria
Fonti archivistiche
Fonti bibliografiche
Autore: Giacomo Lorandi | Ultima modifica: 19 dicembre 2022